Aree di crisi industriale complessa

area di crisi complessa

Sono considerate “aree di crisi industriale complessa” quei territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale.

La Regione Marche ha sul suo territorio due aree dichiarate dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) Aree di crisi industriale complessa ai sensi della Legge n. 181/89:

  • Area di crisi industriale Antonio Merloni (interregionale Marche ed Umbria);
  • Area di crisi industriale Valle del Tronto-Piceno (interregionale Marche ed Abruzzo).

Questi i Comuni inclusi nell’area di crisi industriale complessa Antonio Merloni: Acquacanina Arcevia Barchi Belforte del Chienti §Belvedere Ostrense Bolognola Caldarola Camerino Camporotondo di Fiastrone Castelbellino Castelleone di Suasa Castelplanio Castelraimondo Castelsantangelo sul Nera Cerreto d’Esi Cessapalombo Cupramontana Esanatoglia Fabriano Fiastra Fiordimonte Fiuminata Fratte Rosa Frontone Gagliole Genga Jesi Maiolati Spontini Matelica Mergo Mondavio Monsano Monte Cavallo Monte Roberto Morro d’Alba Muccia Orciano di Pesaro Pergola Pieve Torina Pievebovigliana Pioraco Poggio San Marcello Poggio San Vicino Rosora San Costanzo San Lorenzo in Campo San Marcello San Paolo di Jesi Sassoferrato Sefro Serra San Quirico Serra Sant’Abbondio Serrapetrona Serravalle di Chienti Ussita Visso.

40 sono i Comuni della Regione Marche inclusi nell’area di crisi industriale complessa Valle del Tronto-Piceno (province di Ascoli Piceno e Fermo): Acquasanta Terme, Appignano del Tronto, Arquata del Tronto, AscoliPiceno, Castel di Lama, Castignano, Castorano, Colli del TrontoFolignanoMaltignano, Montegallo, Offida, RoccafluvioneSpinetoli, Venarotta, Comunanza, Force, Montalto delle Marche, Montedinove, Montemonaco, Palmiano, Rotella, Acquaviva Picena, CossignanoCupra Marittima, Grottammare, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montefiore dell’Aso, Monteprandone, Ripatransone, San Benedetto del Tronto, Amandola, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Ortezzano, Santa Vittoria in Matenano, Smerillo.

L’area di crisi Antonio Merloni (Comuni coinvolti: Fabriano, Gaifana/Nocera Umbra, Matelica (MC), Sassoferrato (AN), Ancona) ha portato alla definizione di un PRRI oggetto dell’Accordo di Programma (AdP) per la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi sottoscritto il 19 marzo 2010, impegnando risorse pubbliche pari a 81 milioni di euro (35 nazionali, 46 regionali).

L’Area di crisi Val Vibrata – Valle del Tronto – Piceno è stata riconosciuta area di crisi industriale complessa con decreto 10 febbraio 2016. Il riconoscimento contestuale di aree appartenenti a due Regioni nasce dalla contiguità territoriale, dalle affinità socio-economiche e dalle omogenee caratteristiche delle rispettive crisi industriali, unitamente a esigenze di potenziamento infrastrutturale interregionale. Il PRRI è stato approvato con apposito Accordo di Programma (AdP), sottoscritto a Roma presso il Mise in data 13 luglio 2017, e prevede l’impiego di risorse pubbliche per complessivi 61,557 milioni di euro, di cui 31,807 milioni di euro per la Valle del Tronto Piceno (Marche) e 29,750 milioni di euro per Val Vibrata (Abruzzo), di cui 49 milioni per le attività produttive ed innovazione ed il resto per le politiche attive per il lavoro.

Il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI) dell’area di crisi “Val Vibrata – Valle del Tronto Piceno” individua una serie di incentivi a sostegno degli investimenti produttivi e dell’innovazione.