Offida

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Offida, (tra i Borghi più belli d’Italia), sorge sul crinale della fascia collinare che divide il fiume Tesino dal fiume Tronto. Le origini della cittadina sarebbero antichissime, secondo lo storico offidano G. Allevi,  che nel suo volume “Offida preistorica” (1889), sostiene che Offida sarebbe stata fondata durante l’età della pietra, tra il IX e il III secolo a.C., e che i Pelasgi, popolo proveniente dall’Asia Minore, sarebbero stati i primi a portare i segni della civiltà nella cittadina. Lo storico offidano C. Arduini, nella sua opera “Memorie istoriche della città di Offida” (1844), sostiene invece, che le origini della città debbano essere ricollegate, molto probabilmente, all’occupazione di Ascoli da parte dei Longobardi, avvenuta nel 578 d.C. In tale occasione, gli Ascolani fuggiti si rifugiarono nelle colline interne e fondarono, in seguito, i castelli di Montalto, Amandola, Comunanza, Appignano ed Offida. Altri storici sostengono che il nome di Offida derivi da oppidum, che sta ad indicare una cittadina fortificata dell’epoca romana e, pertanto, la fondazione e la denominazione di Offida debbano essere ricollegate alla storia dell’espansione romana. Ma è il potere religioso, dal XII al XVIII secolo, che condiziona i tempi e i modi dello sviluppo di Offida, come nei tanti paesi e diverse città marchigiane.

Sulla centrale Piazza del Popolo, si affaccia il palazzo comunale. L’edificio, costruito in laterizio, è costituito da una torre trecentesca coronata da merli a coda di rondine. La dimensione trecentesca è testimoniata ancora dalla facciata del muro che dà sul Teatro Serpente Aureo. Il teatro, rimodernato nel 1862, è un vero gioiello di concezione barocca di tipo a boccascena,  con schema a “ferro di cavallo”. L’ingresso è posto sotto il portico del Palazzo Comunale: il portico è retto da colonne cilindriche sormontate da capitelli in travertino, del sec. XV. Sempre nella piazza è possibile ammirare la splendida Chiesa della Collegiata, dalla facciata  in più stili: greco, romano, lombardo e barocco. È coronata da una balaustra con pilastri classici, finestre graticolate, conchiglie. Il grande lunettone centrale, sorretto da due alte colonne monolitiche di travertino, contiene “il mosaico dell’Assunta”. Nei pressi della piazza sorge l’ex convento di S. Agostino con l’annessa cappella del Miracolo Eucaristico, imponente edificio in laterizio la cui costruzione, iniziata nel 1338, fu completata nel 1441. Proseguendo lungo la via Roma si arriva all’ottocentesco Palazzo De Castellotti, sede del polo museale civico. All’interno il museo custodisce un patrimonio molto ricco e vario. Il percorso inizia nelle cantine del palazzo con il Museo delle Tradizioni Popolari, suddiviso in quattro settori (il ciclo del grano, le botteghe artigiane, la casa e la cantina). Al piano terra, nell’originaria sala da pranzo del palazzo, si trova la Quadreria e lungo le scale che conducono al primo piano è esposta una pala d’altare di Simone de Magistris. Al piano nobile si trova il Museo del Merletto a Tombolo e il Museo Civico Archeologico “Guglielmo Allevi”. Uscendo dalla piazza e proseguendo lungo l’antico borgo si incontra la monumentale Chiesa di Santa Maria della Rocca, quasi isolata dal resto del paese, su una maestosa rupe che ne risalta l’imponenza, eretta nel 1333, in stile romanico-gotico in laterizio. Ha un campanile a pianta quadrata, terminante a cuspide piramidale ottogonale.   La chiesa,  ricostruita dove sorgeva una piccola chiesa del 1000, è rigata sulla facciata da eleganti lesene di travertino e decorata alla sommità con una doppia fila di archetti trilobati. Attraverso una gradinata chiusa tra due ali di muro, si accede alla cripta che presenta un portale in travertino scolpito a fogliame (sec. XIV), a tortiglioni ed animali.

Offida offre un’ampia offerta turistica: l’armonia architettonica del suo tessuto urbano, la ricchezza di testimonianze storiche, artistiche e archeologiche; le bellezze naturali, l’enogastronomia ricca di prodotti tipici e vini di alta qualità, l’artigianalità dei suoi preziosi merletti a tombolo, la storia delle tradizioni e dei rituali del suo famoso Carnevale storico. Ricca di altre manifestazioni, feste e ricorrenze che si susseguono tutto l’anno, Offida è sede di una delle due enoteche regionali delle Marche (l’altra è Jesi), segno dell’importanza che il vino ha per questo territorio. Quattro sono le doc: il Rosso Piceno, il Rosso Piceno Superiore, il Falerio dei Colli Ascolani e, ultima approvata, l’Offida, che testimonia lo sforzo di qualità dei produttori di questo Comune con oltre 1.100 ettari coltivati a vigneto. La doc Offida valorizza due antichi vitigni bianchi autoctoni, il Pecorino e la Passerina. Il Rosso, invece, è un promettente connubio di Montepulciano e Cabernet Sauvignon.

 

 

 

 

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