I vini DOC

tenuta mariotti (PU)

Sono tante le vie del vino che si possono percorrere nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino alla ricerca del nettare degli dei. Il Rosso dei Colli Pesaresi DOC, prodotto nell’area che comprende 31 comuni della provincia di Pesaro-Urbino, situati nella parte più settentrionale della regione, con esclusione della fascia appenninica e del Montefeltro. Esistono varie tipologie del vino “Colli pesaresi rosso”: Colli Pesaresi rosso e rosato, Focara rosso e Novello, Colli Pesaresi Sangiovese e Sangiovese Novello. La zona di produzione del vino “Colli pesaresi bianco” interessa i territori comunali di Mombaroccio, Petriano,  Gabicce Mare, Gradara, Tavullia, nonché parte dei comuni di Pesaro, Montellabbate, Sant’Angelo in Lizzola, Colbordolo e Urbino. Quando è giovane, il Colli Pesaresi rosso si abbina a primi e secondi piatti a base di carni di animali di bassa corte. Il profumo delicato e il gradevole sapore secco rendono il Colli Pesaresi bianco un ottimo vino da aperitivo. Da servirsi preferibilmente fresco, offre gustosi abbinamenti con il pesce e con primi piatti a base di salse bianche alla pescatora.

La Vernaccia e il Visner (vino di visciole) di Pergola dell’Azienda Agraria Tonelli Corrado  e il Bianchello del Metauro DOC, vino che, secondo la tradizione narrata da Tacito, costò ad Asdrubale e ai suoi soldati che ne bevvero in abbondanza, la sconfitta contro i Romani nel 207 a. C.  La zona di produzione del Bianchello del Metauro comprende il bacino del fiume Metauro e interessa  complessivamente 18  comuni della provincia di Pesaro e Urbino. Si accompagna bene a piatti di pesce: molluschi, crostacei e pesci a tendenza dolce, crudi o in delicate cotture marinaresche;  e anche a  piatti a base di carni bianche, a minestre e pastasciutte delicatamente condite. Fra gli altri prodotti che si possono degustare nei ristoranti della provincia vi sono: Visciole di CantianoBirra di Apecchio di Amarcord  e Tenute Collesi,  due birrifici artigianali, Fave di Fratterosa, Prosciutto di Carpegna, Moretta di Fano, gustoso mix di caffè, liquore all’anice, rum e brandy (o cognac), aromatizzata con scorza di limone e zucchero, comunemente consumata in alternativa al caffè espresso e come digestivo dopo pasti abbondanti (in particolar modo di pesce), perfetta anche come energizzante e come bevanda tonificante e si presenta nell’aspetto composta da tre strati omogenei, ciascuno con un colore unico: giallo ambrato color moretta, marrone tostato come il caffè, crema di caffè; Crescia di Frontone. Da non confondere con la piadina, la crescia è un prodotto tipico dell’Appennino pesarese. La capitale di questa specialità gastronomica è Frontone, la cui tradizione contadina ha tramandato per generazioni cosa e come impastare per eccellenti cresce in graticola. Infatti la famosa crescia di Frontone va cotta adagiata sui carboni ardenti. Durante la cottura, va spennellata con strutto di maiale da una parte e dall’altra. Una volta ben cotta, va farcita a piacere con salumi, formaggio, verdure. Da sola può diventare un pasto completo saporito e molto gustoso. Il segreto di una buona crescia è naturalmente negli ingredienti: farina di grano tenero, acqua, pecorino, strutto di maiale, uovo, un pizzico di sale e pepe. L’impasto deve riposare per circa un’ora e poi deve essere steso rigorosamente a mano con l’aiuto di un matterello di legno. Prima di essere posta sulla graticola, va “piccata” con una forchetta. La crescia è prevista nei menù della maggior parte dei ristoranti frontonesi.

Alcuni produttori di vini rosso, bianco, Vernaccia e Visner della provincia di Pesaro Urbino: Azienda Agraria Guerrieri di Piagge; Azienda Agraria Fiorini  di Barchi; Azienda Agraria Morelli di Fano; Terracruda di Fratte Rosa; Azienda Agraria Tonelli Corrado di Pergola; Tenuta Cà Sciampagne di Urbino; Azienda Agricola Terre Di Giove di Fano; Mariotti Simone di Montemaggiore al Metauro; Cantina Sociale La Morciola di Colbordolo; Villa Ligi di Pergola; Bruscia Paolo di San Costanzo.