Arcevia

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Arcevia Area crisi AdP Merloni Area GAL Colli Esini Area interna – Basso Appennino Pesarese e Anconetano

Arcevia sorge a pochi chilometri dalla spiaggia di velluto di Senigallia. L’antico nome di Arcevia è Rocca Contrada, probabilmente originato dal nome del possidente del primitivo insediamento fortificato: un documento del 1147, infatti, nomina la Rocka de Contrado, cioè Rocca di Contrado o Corrado. Nel 1817, Pio VII attribuì a Rocca Contrada il nome fittizio di Arcevia (latinizzazione del nome medievale: “arx” per rocca e “contrada” per via), basandosi su notizie e documenti falsati nel secolo precedente dagli eruditi locali. Posta su una collina dal suggestivo nome di Monte Cischiano, propaggine della catena pre-appenninica del versante umbro-marchigiano, è protetta da una poderosa cinta muraria (secc. XIII-XVI), percorribile in più punti, di cui rimangono alcuni torrioni e quattro porte di accesso. La Chiesa di San Medardo, attestata sin dal 1208, intitolata a S. Medardo, vescovo di Saint-Quentin (Francia) vissuto nel VI secolo, fu ricostruita in forme più grandiose tra il 1634 e il 1644 in occasione della nomina della chiesa a Collegiata da parte di Sisto V.  All’interno si possono ammirare veri e propri capolavori dell’arte: due straordinarie opere del grande artista rinascimentale Luca Signorelli, il Polittico di S. Medardo (1507) e il Battesimo di Cristo (1508); il monumentale dossale in terracotta invetriata con Madonna e Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Gerolamo (1510-1513), di Giovanni della Robbia, esponente di spicco della famosa bottega fiorentina; gli arredi lignei dei maestri intagliatori Leonardo Scaglia e Francesco Giglioni, che qui operano tra il 1647 e il 1650. Il Centro Culturale di San Francesco, ospitato nell’antico complesso conventuale francescano conserva il chiostro rinascimentale e la splendida chiesa. Al piano interrato, si trova la sala conferenze, insieme a spazi espositivi ricavati nelle antiche cantine del monastero. A piano terra si trova il Museo archeologico statale di Arcevia che raccoglie una significativa documentazione archeologica del territorio arceviese. Splendidi sono i corredi funerari gallici della necropoli gallica di Montefortino (IV sec a.C. – III sec a.C.). Il primo piano attualmente accoglie l’Archivio Storico, tra i più importanti della regione, con circa 1.800 pergamene dei secc. XIII-XVI, la Biblioteca Comunale con l’esposizione permanente delle opere di tre grandi artisti del Novecento che hanno avuto Arcevia come minimo comun denominatore, Quirino Ruggeri, Edgardo Mannucci e Bruno d’Arcevia.  Da non perdere il Teatro Misa  gioiello architettonico costruito tra il 1840 e il 1845 all’interno del Palazzo dei Priori e l’adiacente Chiesa di Sant’Agata. I nove castelli di Arcevia (Avacelli, Castiglioni, Caudino, Loretello, Montale, Nidastore, Palazzo, Piticchio, San Pietro) costituiscono una delle attrazioni principali della cittadina: si tratta di centri abitati murati di impianto tre-quattrocentesco, che hanno conservato le loro peculiarità tipologiche fino ad oggi.
Numerosi sono gli eventi culturali che si svolgono nel centro storico e nei vari castelli, i principali sono Arcevia Jazz nei mesi di luglio e agosto e Arcevia International Art Festival da agosto a settembre.