- Premio europeo per le donne innovatrici
- Nuove Imprese A Tasso Zero
- Fondo Di Garanzia (Sezione speciale Presidenza Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità)
- Progetti di azioni positive pari opportunità (Ministero del Lavoro)
- Microcredito donna (Ente Nazionale Microcredito)
- Portale nazionale “Imprenditrici Oggi”
L’Italia, anche nell’ambito delle strategie UE, si è dotata nel tempo di strumenti legislativi specifici a supporto dello sviluppo dell’imprenditorialità femminile:
- la legge 10 aprile 1991, n. 125, “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro“, tutt’ora in vigore all’intero del D. Lgsv. n. 198/2006);
- la legge 25 febbraio 1992, n. 215, “Azioni positive per l’imprenditoria femminile”, che ha introdotto la definizione giuridica di impresa femminile, ma lo strumento agevolativo è stata abrogato dal dl n. 83/2012;
- la legge 8 marzo 2000 n. 53, “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città“;
- il Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198, “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell’articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246″;
- il Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 80, “Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell’articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183″.
Sono operativi presso tutte le Camere di Commercio i Comitati per la promozione dell’Imprenditoria Femminile (CIF), il cui compito è quello di sviluppare iniziative e avanzare proposte alla Giunta Camerale su ogni questione che possa avere attinenza con la condizione femminile al fine di programmare e promuovere politiche rivolte al conseguimento di pari opportunità. Le finalità politiche di fondo corrispondono all’esigenza di dare voce e tradurre in atti le attese e i bisogni delle donne imprenditrici della provincia e costruire così un rapporto più forte tra esse e la Camera di Commercio. Gli stessi sono operativi anche presso tutte e 5 le CCIAA delle Marche.
Unioncamere ha attivato un sito web della rete nazionale dei CIF, dal quale risulta che al 31.12.2016:
- in provincia di Pesaro-Urbino, sono 8.842 le imprese femminili, pari al 21,45% del totale;
- in provincia di Ancona, sono 10.928 le imprese femminili, pari al 23,36% del totale;
- in provincia di Macerata, sono 9.129 le imprese femminili, pari al 23,31% del totale.
I CIF sono attivi anche nelle CCIAA di Fermo ed Ascoli Piceno.
Nella nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 viene data particolare attenzione all’imprenditoria femminile, con indicazione agli stati membri ed alle Regioni non tanto di istituire strumenti agevolativi specifici, ma concedendo priorità alle imprese a prevalente conduzione femminile nell’ambito degli strumenti agevolativi di carattere generale oppure costituendo strumenti che agevolino la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa.
Ai fini dell’attribuzione di tale priorità, ai sensi della Legge n. 215/92 (art. 2, comma 1, lettera a), è considerata impresa femminile l’impresa che ha uno dei seguenti caratteristiche nella base sociale e nella conduzione:
- ditta individuale: il titolare deve essere una donna;
- società di persone e cooperative: deve esserci almeno il 60% dei soci donne;
- società di capitali: almeno 2/3 delle quote devono essere in possesso di donne e l’amministrazione deve essere composta almeno da 1/3 di donne.
Diversi sono gli attori e gli strumenti agevolativi per favorire l’imprenditorialità femminile a livello nazionale:
- Ministero del Lavoro e Comitato Nazionale pari Opportunità che, ai sensi del Decreto Legislativo n. 198/2006 gestisce incentivi per la realizzazione di azioni positive sui luoghi di lavoro;
- Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità, che ha istituito e finanzia una apposita sezione dedicata del Fondo Garanzia per le PMI (Femminili);
- Invitalia Spa che gestisce, oltre ad altri comunque accessibili a tutti, uno strumento agevolativo specifico per l’imprenditoria femminile (e giovanile) denominato “Nuove imprese a tasso zero”.
La Commissione Pari Opportunità della Regione Marche ha un portale specifico, al quale si rimanda, contenente tutta la normativa UE, nazionale e regionale in materia, nonché segnalazione di bandi di finanziamento.