La Commissione europea ha approvato la Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale per l’Italia 2014-2020, valida per il periodo 1° luglio 2014 – 31 dicembre 2020. Tale documento stabilisce le condizioni alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese per sostenere investimenti in nuovi impianti di produzione nelle regioni meno avvantaggiate d’Europa o per ampliare o modernizzare impianti esistenti.
La Carta nazionale degli aiuti di Stato a finalità regionale indica le zone all’interno delle quali potranno essere erogati aiuti di Stato ai sensi delle deroghe previste dagli articoli 107.3 a) e 107.3 c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).
In particolare, le aree svantaggiate che possono usufruire della deroga prevista dall’articolo 107.3 c) del TFUE sono quelle che soddisfano determinati parametri di svantaggio rispetto alla media nazionale, ma con un PIL pro capite superiore al 75% della media europea. All’interno di questa categoria, che riguarda tutte le Regioni italiane, escluse le cosiddette Regioni dell’obiettivo Convergenza (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), nella nuova Carta, sono state individuate 25 zone del centro-nord, comprendenti il 5,03% della popolazione italiana, equivalente a 3.042.000 abitanti (rispetto a 2.280.000 abitanti del precedente periodo 2007-2013).
In linea con i nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale, le intensità di aiuto sono pari al:
- 10% per le grandi imprese;
- 20% per le medie imprese;
- 30% per le piccole imprese.
Nella regione Marche i seguenti Comuni beneficiano delle maggiori agevolazioni previste: Acquasanta Terme, Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Castel di Lama, Castignano, Colli del Tronto, Folignano, Maltignano, Roccafluvione, Venarotta, Comunanza, Force, Montalto delle Marche, Palmiano, Rotella, Cossignano, Castelbellino, Cerreto d’Esi, Cupramontana, Fabriano, Genga, Jesi, Monsano, Monte Roberto, San Paolo di Jesi, Sassoferrato, Serra San Quirico.